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DIRIDIN DIRIDON
di Enzo Avitabile

È inutile cercarmi, dove non so dove andare,
cielo che cada a terra, terra che non tocca mai cielo.
Il mio domani è alla sorgente, al buongiorno del vento,
la massima distanza dal punto di partenza.

Diridin diridon, svegliati! esisto!

L’accozzaglia del mondo sfacchina per l’avvenire,
assieme ad essa stridono le accozzaglie del futuro,
raccattate, estenuate, ai margini dell’acquartieramento…
…e noi che disperiamo di vederci riessere.

Diridin diridon, svegliati! esisto!

Zoccolo duro, lo zoccolo umano,
ciniglia e polvere, acqua costosa di rada,
sommità dissolte e scariche elettriche,
particelle staccate di vagabondo sudore.

Diridin diridon, svegliati! esisto!