In molti quartieri di Napoli la raccolta degli alberi per il falò del giorno di Sant’Antonio è una tradizione, un rito, un gioco avventuroso che i ragazzi di strada si tramandano di generazione in generazione. Per chi li osserva da fuori è spesso solo una sequenza di atti di teppismo e schiamazzi fino a tarda ora, che si conclude con un pericoloso incendio troppo vicino ai palazzi. Volevamo raccontare quello che accade in molte strade della città nel mese di gennaio, da un punto di vista il più possibile prossimo a quello di una banda di ragazzi. Seguirli nelle loro ricerche, osservare le alleanze e le scaramucce con altre bande, documentare i caratteri, il linguaggio, i codici di comportamento. Eravamo certi che sarebbero emerse in questo modo, spontaneamente, tutte le domande che ci facciamo da tempo, e che è necessario farsi, sul rapporto che intercorre tra bambini e città.
Per la forza del tema e la dirompenza del racconto.
Per la sua energia anarchica, la celebrazione di un rito di passaggio, la pratica sovversiva di un gruppo di ragazzi che reclamando il loro spazio rimappano la città di Napoli in un processo continuo di costruzione e distruzione
INTERNATIONAL COMPETITION
City of Lisbon Award for Best International Competition Feature-Length Film
FATHER AND SONS / Wang Bing / 2014 / China, France / 87′
Special Mention
IL SEGRETO / Cyop & Kaf / 2013 / Italy / 89′
Motivazione: Un film che utilizza le risorse del documentario, ma che è vero e proprio cinema, racconto avvincente, avventura corale, scoperta continua di una Napoli vista come un set inesauribile. Un film che sorprende per la bravura degli interpreti e per i dialoghi di rara efficacia, dentro una progressione narrativa degna del miglior thriller.
Premio miglior documentario 2014
http://www.faitodocfestival.it/it/empatia-2014.html
“for reinventing at the same time a tradition and a territory, finding in the urgency of the juvenile body a principle of violence and pleasure without which no subversion of order is possible“
MENZIONE GIANNI VOLPI al Bellaria Film Festival 2014 per IL SEGRETO di cyop&kaf per “l’immediatezza della narrazione e dello sguardo su un gruppo di ragazzini napoletani, mossi dal desiderio di identità e spirito di appartenenza alla loro città”.
Il vincitore della sezione documentari di Terre di cinema, festival del nuovo cinema italiano di Tremblay en France, Paris è IL SEGRETO di cyop&kaf. Seguono le motivazioni della giuria.
La nostra scelta é andata al film che ha ricevuto il più grande consenso e che ha lasciato un segno profondo in ciascuno dei dodici membri della giuria. Questo film propone un’immersione totale nell’avventura di un gruppo di giovani adolescenti, dipinge in maniera esatta e con incredibile bellezza la città di Napoli, come se si trattasse di un unico personaggio, con i suoi dedali e la sua vita notturna.
Senza cercare di giustificare o spiegare, questo film ci propone piuttosto di imbarcarci in un’avventura, alla ricerca del fuoco sacro.
In questo modo nasce un sentimento, perlomeno delizioso, che fa si che lo spettatore abolisca la frontiera dello schermo e diventi, per novanta minuti, attore partecipe di questa festa che si prepara non più davanti a lui, ma con lui.
Questo film é… «Il segreto» di cyop&kaf
Un fotoreportage di cyop&kaf sul cippo di Sant’Antonio 2014
La Giuria assegna inoltre una Menzione Speciale a:
Il segreto di cyop&kaf (Italia, 2013).
Con la seguente motivazione: Per il forte potenziale narrativo che si sviluppa all’interno di un microcosmo popolato da bambini che (quasi inconsapevolmente) percorrono e ripercorrono modalità evidenti di un mondo adulto già in guerra. Attraverso la loro storia si compone e stratifica l’origine di un disagio che riguarda tutti.
PREMIO UCCA – VENTI CITTA’
Unione Circoli Cinematografici Arci) composta da Greta Barbolini, Paola Scarnati, Mauro Brondi e Chiara Quartero, assegna il premio, che consiste nella distribuzione del film vincitore del concorso Italiana.doc in almeno venti città presso circoli e sale associate all’UCCA a:
La giuria conferisce inoltre una menzione speciale – con l’impegno di proporre la programmazione delle opere all’interno della rete nazionale dei circoli UCCA – a:
Il segreto di cyop&kaf (Italia, 2013)
Con la seguente motivazione: Per l’approccio convinto, lucido ed appassionato ad una realtà dalle molteplici sfumature, quella di una Napoli vera, intensa e contraddittoria al tempo stesso, in cui la condizione sociale dei bambini e dei ragazzi sfugge a qualsiasi superficiale etichetta, spingendo ad una riflessione attenta ed accurata.
Il segreto va alla ricerca di uno sguardo perduto. Non si tratta di una regressione – è impossibile andare indietro – ma di un ritrovamento: nell’adesso della maturità incontriamo quanto era stato dimenticato. Il segreto mostra come noi adulti e ragazzi cresciuti possiamo scoprire di nuovo la visione che rasenta il terreno, il punto di vista dei felini senza domesticazione. leggi qui
In quanto luogo fisico, “il segreto” rappresenta materialmente e concettualmente il centro della narrazione, ma è un luogo non luogo, un’utopia a cui mancano però i tratti fondamentali della non esistenza, perché esiste, e della desiderabilità, perché a nessuno interessa quel posto così com’è. Nient’altro che un vuoto, lasciato lì dal terremoto del 1980 e dall’incuria. (continua a leggere)
A metà tra i ragazzi della via Paal e un cinema di sapore antropologico scomparso dal nostro orizzonte, Il segreto è un originale lavoro che raccogliendo le istanze di un passato di cinema verità, ma senza alcuni insopportabili cascami, riesce a discostarsene proponendo un cinema spontaneo, ma non istintivo, rispondendo così forse alle speranze di molti. (continua a leggere)
E segreto è anche quel sentimento di relazione che i registi riescono a costruire coi protagonisti, una reciprocità forte, rispettosa degli spazi e del rito dei ragazzi, e insieme capace di farne scorrere la vitalità e l’energia. leggi qui
Nessun commento, nessuna «spiegazione» (tutto risalirebbe alla vecchia usanza del Cippo di Sant’Antonio) ma la scommessa di restituire la vitalità e la spontaneità di una generazione che trova il proprio codice identitario nell’ubbidire a una «legge» che nessuno ha scritto. leggi qui
Il segreto di cyop&kaf (rigorosamente minuscolo), cineasti-writers napoletani che lavorano da antagonisti in quelle zone oscure che sono i quartieri spagnoli, raccontandone i vicoli, gli antri dei palazzi distrutti dal terremoto e mai ricostruiti, i vuoti fisici che diventano vuoti dell’anima da riempire e illuminare con un falò leggi qui
Con una scelta che sembra quanto mai appropriata, cyop&kaf non si prendono la briga di spiegare i retroscena delle azioni dei bambini, lasciando lo spettatore ignaro di fronte a un fenomeno che acquista ben presto contorni misterici, trascinando l’intero impianto narrativo in una dimensione quasi onirica, ipnotica.
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Oltre ad optare per una regia lineare e poco ricercata, e per un montaggio ricco di campi e controcampi che per lunghi tratti fa apparire l’opera più vicina ad un film di finzione che a un doc, l’autore attinge dal proprio bagaglio pittorico mettendo in scena inquadrature che appaiono simbolici dipinti in movimento (vedi l’inquadratura dall’alto del “segreto” che appare come un formicaio “nell’ora di punta”).
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cyop&kaf ci hanno dato un nuovo punto di vista, diretto, pulito, ad altezza bambino, nascosto tra i vicoli bui anche con il sole, sotto le luci gialle del centro di notte. In un cortile nato sulle rovine di un terremoto e dove si è aspettato invano la nascita di qualcos’altro.
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Qualcuno, impaurito dal compito, racconta malumori e fobie rivelando che neanche il fratello potrebbe difenderlo: è agli arresti domiciliari. Ma il fuoco deve essere acceso.
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Le frenetiche ricerche, le schermaglie e le piccole e grandi tensioni, le odissee notturne tra ostacoli e imprevisti sono catturate da Cyop&Kaf con una macchina da presa estremamente mobile e calata all’altezza degli sguardi dei ragazzini protagonisti, quasi come se l’operatore fosse uno di loro.
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Il più notevole visto finora è italiano, si chiama Il segreto. Tra Santo Stefano e Sant’Antonio, nei quartieri popolari di Napoli, una tradizione vuole che gli abeti di Natale vengano raccolti e infine bruciati. Un tempo diffusa, l’usanza è tenuta viva da alcuni gruppi di bambini dei soli quartieri spagnoli.
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cyop&kaf si sono meritati il film dopo aver dato tanto ai cardini sgarrupati dei Quartieri spagnoli. Da tre anni realizzano disegni su porte, pareti, muri, saracinesche all’interno della scacchiera di stradine, e per tinteggiare spesso sono stati aiutati dai bambini poi ripresi nel film.
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Cinema politico senza didascalismi: come un film d’azione, tutto in strada, sempre in strada, che rispecchia evidentemente l’idea dell’arte di cyop&kaf.
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Senza coordinate né didascalie, gettano lo spettatore nel cuore della metropoli e nella missione appassionata di una manciata di ragazzi dai 10 ai 15 anni, che con sprezzo del pericolo e un fervore irripetibile trascinano alberi enormi da un quartiere all’altro, agendo per istinto viscerale e perpetuando una tradizione che affonda nelle radici mistiche della città, lasciando che il pubblico sia calamitato, spontaneamente, dalla loro parte
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Regia cyop&kaf Soggetto Luca Rossomando Fotografia Ciro Malatesta Secondo operatore Daniele De Stefano Montaggio Alessandra Carchedi Correzione colore Angelo Francavilla Montaggio del suono e mix Massimo Mariani Musiche Originali Enzo Avitabile Materiale di repertorio Amedeo Fasanella Produzione Quore Spinato, Parallelo 41, Napoli Monitor, Antonella Di Nocera, Daria D’Antonio
Con (in ordine di apparizione): Ivano Calabria, Luigi Provenzano, Antonio D’amato, Mimmo Russo, Emanuele Criscuolo, Salvatore Di Matteo, I ragazzi della Torretta, Gennaro Picco, Salvatore Nocerino, Francesco Albinni, Ferdinando De Crescenzo, Emanuele Pio Adamo, Godwin Kofi “Emanuele” Boateng, Francesco Verrano, Rosario Pirone, Giuseppe Basile, Antony Marra, Luigi De Crescenzo, Giuseppe Civitelli, Francesco Civitelli, Mario D’ascia, I ragazzi del Cavone, Francesco Matteo, Carlo De Fortis Nadi, Tommaso Panico, Marcello Quaranta, Emanuele Abbate, Gennaro De Gaetano, Pio Patrizio Manna, Giuseppe Iannelli, Luciano Zazzera, Giuseppe Letteriello, Mimmo Egidio, Salvatore Riccardi, Amedeo Fasanella, Giovanni Iair, Matteo Ciriello, Gennaro Avoletto, Ciro Starita, Luigi Miano, Raffaele Fani, Francesco Cannola
cyop&kaf usa dipingere, anche se talvolta inciampa nella scrittura,
nell’urbanistica, nella fotografia. Quando per la prima volta gli è capitata
una telecamera tra le mani era intento da tre anni a dialogare con i Quartieri
Spagnoli di Napoli. Il frutto di questo lavorìo è diventato prima un libro, QS,
e adesso un film, Il segreto. Due opere-sintesi, che insieme provano a dar conto
della complessità di un quartiere corroso dai pregiudizi. Per guardare dietro e
dentro l’apparenza spesso brutale delle cose.
Il segreto è finalmente in dvd.
Libretto di 48 pagine con testi di Luca Rossomando, Enzo Moscato, Salvatore Pirozzi
Fotografie di cyop&kaf
Sottotitolato in italiano, inglese, francese, spagnolo